Tra le categorie di docenti che hanno subito una grave lesione della propria dignità professionale ve ne è una ben particolare: i vincitori del concorso regionale 2012.

Ed infatti, gli insegnanti appartenenti a questa categoria, tutti vincitori di concorso a seguito della partecipazione ad un bando regionale, sono, oggi, esiliati in ambiti del nord a causa della mobilità disposta con l’Ordinanza Ministeriale dell’8 aprile 2016.

Il carattere territoriale della selezione, invero, avrebbe dovuto comportare l’assunzione, mediante immissione in ruolo, nella Regione in cui era stata presentata la domanda di partecipazione concorsuale, ma così non è stato.

I docenti GM vincitori del concorso 2012, difatti, si trovano in ambiti territoriali che non sono MAI stati oggetto di avviso di pubblica selezione e ciò in grave lesione del principio di affidamento del privato cittadino.

Si rammenta che, per consolidata giurisprudenza, l’Amministrazione che indice una procedura selettiva è vincolata al rispetto del bando le cui prescrizioni risultano intangibili e non possono essere modificate o disapplicate, salva la possibilità di procedere all’annullamento ex officio del bando.

Il bando all’art. 1 prevedeva che: “Sono indetti, su base regionale, concorsi per titoli ed esami finalizzati alla copertura di 11.542 posti e cattedre di personale docente nelle scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado, nonché di posti di sostegno, risultanti vacanti e disponibili in ciascuna regione negli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015, secondo l’Allegato n. 1, che costituisce parte integrante del presente decreto”.

Pertanto, se il docente ha partecipato ad una procedura concorsuale, facendo affidamento sulla circostanza che tale bando fosse destinato a coprire posti di ruolo in una specifica Regione, l’Amministrazione non potrà, in seguito, modificare discrezionalmente le previsioni del bando e procedere con l’immissione in ruolo del docente in altre Regioni, peraltro mai indicate dall’interessato, pena l’illegittimità della procedura di assunzione.

Per cui se i docenti oggi esiliati avessero avuto piena contezza che il MIUR li avrebbe potuti collocare in altre Regioni, sicuramente non avrebbero partecipato.

Ecco che, allora, si profila la violazione del loro interesse legittimo.

Per le ragioni di cui sopra lo Studio Legale Pitruzzella sta avviando un ricorso collettivo al TAR Lazio al fine di impugnare il CCNI 2018/2019.

Per poter aderire al ricorso occorre inviare il conferimento di incarico scannerizzato – completato, datato e firmato in tutte le sue parti – via mail a info.studiolegalepitruzzella@gmail.com.

In seguito al raggiungimento del numero minimo di aderenti (20), i partecipanti verranno ricontattati per il versamento della quota di adesione (€ 150,00), la firma della procura e la presentazione della documentazione occorrente (contratto di immissione in ruolo, attestazione idoneità concorso 2012, domanda di mobilità 2017/2018).

Per qualsiasi informazione potete inviare una mail a info.studiolegalepitruzzella@gmail.com.

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