In base alla direttiva 2003/88/CE che promuoveva il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante l’orario di lavoro, si stabiliva un orario settimanale massimo di 48 ore (compreso lo straordinario) ed un periodo di riposo giornaliero di 11 ore.

Pur recependo la direttiva, l’Italia, prima con la legge n. 244 del 24 dicembre 2007 (legge finanziaria 2008) poi con la legge n. 133 del 6 agosto 2008, ha introdotto deroghe alla normativa sul riposo giornaliero e sul limite massimo dell’orario di lavoro settimanale, escludendo da tali prerogative i dirigenti e tutto il personale sanitario del SSN, demandandone la disciplina alla contrattazione collettiva. 

Con siffatta esclusione, il Governo Italiano ha violato i chiari obblighi imposti da una direttiva comunitaria e, cosa ancor più grave, ha negato, illegittimamente e per ben otto anni, ai medici ed a tutto il personale sanitario diritti inalienabili e costituzionalmente garantiti.

I medici e tutto il personale sanitario sono stati, quindi, privati dal 2008 di una garanzia riconosciuta a tutti i lavoratori, non solo in spregio della normativa comunitaria, ma anche in totale contrasto alla stessa letteratura scientifica internazionale che sottolinea l’importanza del rispetto di adeguate norme sull’orario lavorativo onde evitare, in ambito sanitario, l’incremento di rischi per i pazienti a causa della normale stanchezza psico-fisica dei sanitari sottoposti a orari prolungati e a mancanza di riposo.

Appare evidente che, nel corso di questi lunghi otto anni, medici e personale sanitario sono stati esclusi, da prerogative ad essi legittimamente spettanti ed hanno diritto, pertanto, ad ottenere un risarcimento economico per l’inesatto recepimento, da parte dello Stato italiano, della direttiva 2003/88/CE.

L’azione legale collettiva è diretta esclusivamente nei confronti dello Stato Italiano e non delle Aziende Sanitarie, perché recependo, parzialmente, la direttiva comunitaria 2003/88/CE lo Stato Italiano ha negato tutte le garanzie previste in materia di orario del lavoro.

Sono già partite le prime 2 azioni legali da parte con adesioni da tutta l’Italia. L’azione è intentata presso il Tribunale di Roma e la richiesta economica per ciascun medico è di € 50.000,00.

Lo Studio Legale Pitruzzella, ormai da molti anni attento alle problematiche della classe medica e del personale sanitario, sta avviando una nuova azione legale, chiunque fosse interessato può inviare una email a: info.studiolegalepitruzzella@gmail.com.