Dal 2008 sino al 25 novembre 2015 i camici bianchi sono stati privati di un diritto riconosciuto a tutti gli altri lavoratori: quello ad orari di lavoro e di riposo consoni alle loro esigenze. Ed infatti, prima con la legge n. 244 del 24 dicembre 2007 (legge finanziaria 2008) poi, con la legge n. 133 del 6 agosto 2008, lo Stato italiano ha introdotto deroghe alla normativa sul riposo giornaliero e sul limite massimo dell’orario di lavoro settimanale, escludendo da tali prerogative i dirigenti e tutto il personale medico del SSN e demandandone la disciplina alla contrattazione collettiva. 

Con siffatta esclusione, il Governo italiano, ha, però, violato gli obblighi imposti da una direttiva comunitaria e, cosa ancor più grave, ha negato – illegittimamente e per ben otto anni – ai medici e ai dirigenti sanitari diritti inalienabili e costituzionalmente garantiti.

In sintesi, l’orario di lavoro di tanti operatori del comparto sanitario ha superato spesso le 48 ore settimanali; le 11 ore di riposo tra un turno ed un altro non sempre sono state rispettate; ci sono stati – e in parte continuano ad esserci tutt’ora – problemi su guardie, reperibilità e ore di reperibilità prestate in libera professione alle Aziende Sanitarie.

In considerazione di ciò, ciascun medico – privato, nel corso di questi lunghi otto anni, di prerogative ad esso legittimamente spettanti – ha diritto ad ottenere un risarcimento economico per l’inesatto recepimento, da parte dello Stato italiano, della direttiva 2003/88/CE.

Giova sottolineare, a tal fine, che si tratta di un’azione legale collettiva, diretta, esclusivamente, nei confronti dello Stato Italiano (e non delle Aziende), perché recependo, parzialmente, la direttiva comunitaria 2003/88/CE ha negato a molti operatori del comparto sanità tutte le garanzie previste in materia di orario del lavoro.

Numerosi sono i medici che hanno, già, convenuto in giudizio il Governo Italiano per far valere l’ennesima ingiustizia subita per i turni non rispettosi del riposo minimo garantito e dell’orario settimanale eccedente il dovuto.

Chiunque fosse interessato può inviare una email a:  avv.pitruzzelladomenico@gmail.com